La scuola francese insegna una lezione importante: quella dei “second vins” o vini d’ingresso. Si tratta di una selezione rappresentativa di quello che vuole essere una bandiera, un manifesto dello stile produttivo di una azienda capace di raggiungere il consumatore con un prezzo più accessibile. Paradossalmente si tratta del vino che richiede più cura della produzione. Le carte che La Plantze si gioca con Le Copin Rouge sono quelle che il territorio della Valle D’Aosta ha da fornire, vinificando tre vitigni autoctoni come il Petit Rouge, il Cornalin ed il Fumin. il Risultato è un vino schietto e sincero che parla di questa difficile e meravigliosa regione.

Alla vista si presenta di colore rosso rubino con sfumature rosa corallo.

Al naso l’impatto olfattivo è quello che si ha di fronte al banco frutta e verdura al mercato: ortaggi freschi di diversa natura primeggiano nel calice con il pomodoro verde, il peperone giallo e il ravanello a sgomitare. In sequenza si affacciano note speziate più delicate di pepe rosa e curcuma.

Al palato la scorza è dura, feroce, dotata di tannino puntuale a introdurre un sorso decisamente sapido capace di rendere il calice quasi piccante coadiuvato dal ritorno aromatico di peperoncino. Un vino di grande personalità.

ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Peperoni friggitelli ripieni di battuto di maiale