Una tradizione contemporanea
È dal 1900 che i Gallo, da sempre conosciuti come “Masùt da Rive”, si dedicano generazione dopo generazione alla cura delle uve in vigna e alla ricerca in cantina, esprimendo un saper fare che rispetta la tradizione dei padri ma è comunque attento al gusto contemporaneo più evoluto.
I loro 22 ettari vitati nel Friuli delle valli isontine s’allungano sul 46° parallelo, alla stessa latitudine della Borgogna, il che inclina questi vignaioli, così attenti alla vocazione del territorio, non solo alla produzione di grandi bianchi ma anche a portare alta la bandiera del Pinot Nero in Italia e nel mondo.
Il rispetto del ciclo naturale della pianta è il principio che guida il lavoro tra i filari e l’osservazione attenta dell’uva suggerisce il momento del perfetto equilibrio tra maturazione e resa. La vendemmia manuale è poi il coronamento del saper fare di vignaioli che hanno a cuore l’esaltazione del vitigno e l’espressione pura del terroir.
In cantina non si tradisce la natura e la tradizione è venerata. La vinificazione è suggerita dalle specificità dell’annata. Le tecniche hanno l’obiettivo di preservare le caratteristiche del frutto: la pressatura soffice sottovuoto, la selezione dei lieviti, le temperature controllate, l’acciaio per i bianchi e il legno pregiato e francese per i rossi… E alla fine si imbottiglia quando la Luna è favorevole.
Quella praticata da Masùt da Rive, è un tipo di agricoltura che mira il più possibile alla sostenibilità, con un’attenzione sempre più marcata per l’aspetto etico dell’attività agricola.
Nelle vigne di Masùt da Rive il diserbo è esclusivamente meccanico (niente diserbanti a base di glifosato), al fine di eliminare le erbe infestanti e ridurre la competizione di queste con la vite per l’accaparramento dell’acqua e degli elementi nutritivi presenti nel suolo.
Verso il periodo della fioritura, le lavorazioni in vigna si fanno più intense con la cimatura e la pulizia del filare: OLMI, un defogliatore ad aria compressa, si occupa di rimuovere i parassiti insieme ai residui floreali… Scelte “green” che si traducono in qualità delle uve ed integrità nel bicchiere.
Sul fronte dell’energia, ci si affida al rinnovabile per eccellenza, il sole: l’impianto fotovoltaico eroga kilowattora puliti e copre l’intero fabbisogno.
E i vignerons di Masùt da Rive non amano lo spreco d’acqua: il sistema di sub-irrigazione ottimizza l’apporto idrico e minimizza la dispersione per evaporazione.