Valle Reale è un’azienda agricola fatta di vigne e orto, nella quale l’agricoltura di montagna è pratica quotidiana, rispettosa del delicato equilibrio naturale che la circonda e delle tradizioni di questo lembo d’Abruzzo.
I vigneti crescono su di un altopiano a 350 m. s.l.m., rivolti verso sud est a raccogliere i raggi del sole che sorgono dalla Majella e dalle Montagne del Morrone, e completamente avvolti dall’abbraccio dei monti disposti ad anfiteatro intorno a loro.
Due sono i comuni adiacenti che li accolgono, Popoli (PE), posizionato all’inizio della Valle Peligna, e Capestrano (AQ), affacciato sulla Piana di Ofena.
I 46 ettari totali sono certificati biologici per oltre metà della superficie, la rimanente parte è in conversione biologica. I vigneti sono suddivisi in parcelle, veri e propri cru, identificate da nomi legati alla storia di questi luoghi che grazie alle loro peculiarità pedoclimatiche disegnano i profili inconfondibili dei vini di Valle Reale.
I suoli delle vigne collocate in entrambi i comuni sono molto simili, magri e ciottolosi con sassi di medie e piccole dimensioni. Ben diverse sono invece le caratteristiche microclimatiche delle due vallate. Infatti i filari di Popoli sono costantemente soggetti a correnti d’aria fredda che assicurano aerazione e scarsa umidità durante la fase di maturazione delle uve. Questa è estremamente lenta e arriva al massimo grado di perfezione solo verso l’inizio di Novembre. I vigneti di Capestrano invece si affacciano sulla Piana di Ofena, nota come “il forno d’Abruzzo”; una zona nella quale durante le giornate estive si raggiungono temperature ben più elevate rispetto ai comuni limitrofi. Vi è quindi un anticipo delle diverse fasi vegetative delle piante e di conseguenza una maturazione anticipata, rispetto al vigneto di Popoli, di due o tre settimane a seconda dell’annata. Anche i contesti ambientali in cui sono inserite le vigne sono differenti, ai boschi di querce e pini dell’altopiano di Popoli si contrappone a Capestrano la prevalente presenza di piante acquatiche che, insieme a una grande varietà di erbe spontanee, proliferano intorno alle sorgenti del fiume Tirino, una delle quali è adiacente i vigneti.