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Regione: Marche

“Così benedetta da Dio di bellezza, di varietà, di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che sorridono…”

(Giosuè Carducci)

Le Marche sono una regione che sorprende, anche nel calice. Tra il mare Adriatico e l’Appennino si estendono circa 17300 ettari vitati, questo angolo d’Italia custodisce una tradizione vinicola che profuma di storia, ma sa parlare anche il linguaggio della modernità. Qui il paesaggio è fatto di colline dolci e borghi sospesi nel tempo, dove la vite ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita quotidiana.

Il protagonista indiscusso è il Verdicchio, un bianco elegante e profondo, capace di invecchiare con grazia e di esprimere sfumature diverse a seconda che cresca nei Castelli di Jesi, più vicini al mare, o a Matelica, tra le montagne. È uno di quei vini che, una volta scoperti, si fanno ricordare. Ma le Marche non sono solo bianchi. I rossi, come il Rosso Conero o il Rosso Piceno, raccontano la forza e la generosità della terra, mentre la Lacrima di Morro d’Alba, con i suoi profumi intensi di fiori e spezie, è un rosso fuori dagli schemi, capace di stupire. E poi ci sono i vini più rari e affascinanti: la Vernaccia di Serrapetrona, spumante rosso da uve anche appassite, o il vino di visciole, dolce e aromatico, eredità delle tradizioni contadine.

Oggi le Marche sono una regione del vino in pieno fermento, dove antichi saperi si intrecciano con nuovi entusiasmi. Piccole cantine e grandi nomi lavorano fianco a fianco per valorizzare un territorio che ha ancora molto da raccontare. Bere un vino marchigiano è un po’ come fare un viaggio: autentico, variegato, e sempre sorprendente.

Vigneti

Le Marche, incastonate tra l’Adriatico e gli Appennini, sono una terra di colline armoniose e vigneti che sembrano disegnati a mano.  Protagonista assoluto è il Verdicchio, fiore all’occhiello dei bianchi marchigiani, capace di regalare vini freschi e longevi, eleganti e complessi. Accanto a lui troviamo altri vitigni autoctoni come Pecorino e Passerina, che con le loro note agrumate e floreali raccontano la freschezza e la vivacità del territorio. Sul fronte dei rossi, dominano Montepulciano e Sangiovese, spesso combinati in vini strutturati come il Rosso Conero e il Rosso Piceno. Ma a sorprendere davvero è la Lacrima di Morro d’Alba, un vino unico per profumo e personalità, quasi aromatico, che conquista al primo sorso. In ogni calice marchigiano si ritrova il carattere della terra: genuina, variegata, autentica.

Clima

Il clima vinicolo delle Marche è un perfetto connubio tra mare e montagna: le brezze dell’Adriatico e le escursioni termiche delle colline interne creano condizioni ideali per la vite. Temperato, equilibrato nelle piogge e ricco di microclimi, favorisce la maturazione armoniosa delle uve. Da questo scenario variegato nascono vini eleganti e territoriali, come il Verdicchio, il Rosso Conero e il Rosso Piceno, che raccontano con freschezza e carattere l’identità marchigiana.

Terreno

Il suolo delle Marche è il segreto silenzioso dietro l’eleganza e la varietà dei suoi vini. Dalle sabbie costiere ai terreni argillosi dell’entroterra, fino alle rocce dell’Appennino, ogni zona regala caratteristiche uniche al vino: freschezza e profumi nei bianchi marini, struttura e mineralità nei Verdicchi collinari, intensità e complessità nei rossi delle zone interne. È un mosaico di terroir che racconta la ricchezza di una regione dove la terra non è solo supporto, ma vera interprete del gusto.

Le bottiglie di questa regione:

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