Con il termine ‘Maar’ si indicano, in ambito geologico, quelle strutture, solitamente di forma circolare, il cui fondo è occupato da un lago: altro non sono che cavità originate da esplosioni scatenate dal contatto tra l’acqua di falda e il magma. A queste strutture si è ispirata Campolavico per parlare del proprio territorio, quello di Genzano di Roma, caratterizzato proprio da una matrice vulcanica. 50% Trebbiano Verde, 30% Malvasia Puntinata e 20% Bombino, Maar è un vino pensato e concepito secondo i vecchi metodi di vinificazione, partendo da una base di uve esclusivamente autoctone, una fermentazione con lieviti indigeni e macerazione, a contatto con le bucce, per tutta la durata della fermentazione alcolica. Anche l’affinamento, in tini di acciaio, avviene sempre a contatto con le fecce fini e si protrae per almeno 5 mesi.

Alla vista si presenta di colore giallo paglierino chiaro, con riflessi argentei.

Al naso esprime sentori vulcanici di zolfo e testa di fiammifero, poi pesca e melone bianco, un sottile soffio minerale e un ricordo di ginestra, il tutto avvolto da sambuco ed erbe fini.

Al palato è equilibrato, notevolmente fresco, mostra quasi una punta affumicata nel ritorno, che si conferma nella lunga persistenza salina.

Vino perfetto per una tempura di gamberi ma anche con il sushi.