L’azienda nasce con l’obiettivo di valorizzare un patrimonio assolutamente unico ed irripetibile quale sono i vigneti “antichi”. In questa ottica sono stati individuati in una delle zone più vocate dell’agro di Manduria, a circa due chilometri dal mare, cinque ettari di Primitivo di età compresa tra i 35 e 80 anni allevati ad alberello su “terra rossa”.
La produzione non va oltre i 55 quintali di uva per ettaro e questo consente di ottenere una materia prima di assoluta concentrazione e di livello qualitativo superiore, primo ed imprescindibile presupposto per un grande vino.
Sul tradizionale sistema di produzione ad alberello si innesta anche la tecnica enologica tesa al recupero di una certa tradizione vinicola del passato (vinificazione a tini aperti, follature manuali, torchio verticale, …), attraverso la quale si è cercato di conservare le caratteristiche originarie del Primitivo e soprattutto di valorizzare gli aspetti di un vitigno autoctono dalla spiccata personalità.
Al Primitivo è stato aggiunto il Malbek con l’idea di ricostruire un connubio nato in Puglia nei primi anni post-fillossera, quando i colonizzatori bordolesi venivano a comprare il vino pugliese per dare struttura ai loro eleganti, ma pur magri vini e consigliavano ai contadini le varietà da impiantare!!! Il risultato è sicuramente piacevole e sorprendente e incorag-gia ad esplorare nuove strade pur sempre rimanendo nell’ambito della tradizione.
Il Primitivo ‘Old Vines’ invece è il risultato della selezione di uva fatta nella vigna più vecchia. Il pensiero che questi alberelli sono stati piantati a mano 80 anni fa, spinge a continuare l’opera iniziata da un contadino negli anni trenta.
Il risultato è una esplosione di sensazioni che vanno dalla prugna alla ciliegia, dal pepe nero al tabacco…
Nello stesso spirito di ricerca e tradizione, oggi si aggiunge un nuovo cru di Primitivo, ‘La Signora’ che mostra un’altra faccia dello stesso vitigno, questa volta in una veste più elegante ma allo stesso tempo concentrato ed espressivo; un pugno di ferro in un guanto di velluto…
Per quanto riguarda gli aspetti agronomici, l’azienda ha da sempre un approccio molto naturale, facendo ricorso all’uso di tecniche agricole quali inerbimento del terreno con sfalcio, non coltivazione, pacciamatura sulla fila ed evitando l’uso di prodotti chimici sistemici; inoltre da anni è in corso l’esperienza sull’uso di preparati biodinamici e preparati a base di erbe (macerati di ortica e di equiseto) convinti sempre più che questo permetta di avere una materia prima migliore per poter esprimere con maggiore nitidezza il terroir.
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